Inter-Milan 4-2, le pagelle: sontuoso De Vrij, Ibra vincitore morale

L'Inter affianca la Juventus in testa alla classifica, il Milan crolla miseramente dopo essere stato vicino al colpaccio. I voti ai protagonisti di un derby pirotecnico.

Inter-Milan 4-2, le pagelle: sontuoso De Vrij, Ibra vincitore morale
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9 Febbraio 2020 - 23.03


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Inter 7: riscatta un primo tempo inquietante con un secondo tempo perfetto. Il voto è la media esatta tra il 4 e il 10.

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Padelli  4: il Milan ha due occasioni e lui semplifica la vita in entrambe. I compagni lo salvano da un sicuro trauma.

Godin 5,5: esce a pezzi dal duello con Ibrahimovic e perde l’occasione per mandare un messaggio all’arrembante Bastoni.

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De Vrij  8: nella retroguardia nerazzurra è l’unico a non sbagliare nulla nemmeno nel drammatico primo tempo. Il gol della rimonta è la ciliegina sulla torta in una partita straordinaria.

Skriniar 6,5: non è sempre perfetto nel posizionamento ma non si astiene dalla lotta e si prende la responsabilità di guidare l’uscita della palla.

Candreva 6 +: nel primo tempo è uno dei pochi che si salva dal naufragio. Non è perfetto nelle giocate ma dà tutto quello che ha.

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dall’80 Moses 6 +: si unisce alla festa servendo l’assist per Lukaku.

Vecino 6,5: non sfrutta una buona occasione nel primo tempo ma si riscatta con il gol del pari ed una prestazione di grande sostanza.

Brozovic 7: per quanto sia in partenza l’unico giocatore di costruzione nell’Inter fa le cose migliori in fase di ripiegamento. Il suo squarcio in stile Fontana ad inizio ripresa cambia la storia del match.

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Barella 6 -: generoso è generoso. Scriteriato è scriteriato.

Young 5,5: Castillejo gli fa ballare nel primo tempo salsa, merengue e rumba. Poi quando cala lo spagnolo finisce anche la sua partita.

dal 95’ Biraghi s.v

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Sanchez 6 +: nel primo tempo più che Niño Maravilla è Viejo Depresión. Nel secondo tempo trova il guizzo che consente ai nerazzurri di agganciare il Milan.

Dal 72’ Eriksen 6: l’incrocio dei pali preso su una punizione da casa sua è l’unica gemma in una parentesi senza gloria

Lukaku 6,5: compensa una scarsa presenza nel cuore del gioco con tanto lavoro sporco. Fino al gol che chiude definitivamente la contesa.

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All. Conte 7: non imposta bene la gara ma nel secondo tempo più che vibrare fa tremare le corde dei suoi. E si regala un derby da sogno con la vetta.

 

Milan voto 5: anche qui è una media. Tra il 7 per un primo tempo straordinario e il 3 per una ripresa imbarazzante. Qualcosa di buono c’è ma manca la mentalità

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G.Donnarumma 6: salva quello che può salvare ma non può fare miracoli

Conti 4,5: si vede poco già nel primo tempo. Sparisce totalmente nella ripresa.

Romagnoli 5,5: ha sulla coscienza il gol della rimonta nerazzurra. Sarebbe bastato prendere posizione in anticipo per raccontare una storia differente.

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Kjaer 5: parte bene ma tira il fiato già nella ripresa e crolla assieme a tutta la squadra.

Theo Hernandez 5,5: spinge tantissimo sulla fascia sinistra ma lo fa in modo istintivo e poco lucido.

Castillejo 6 +: sontuoso nel primo tempo, si spegne alla distanza come tutti nella sua squadra.

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dall’80’ Leao 5,5: il portoghese entra a testa bassa senza riuscire a entrare nel cuore della manovra.

Bennacer 5,5: detta bene i tempi di gioco alla squadra ma quando serve qualcosa in più non riesce ad accendere la manovra.

Kessie 5,5: in mezzo al campo fa soffrire gli omologhi nerazzurri sotto il profilo fisico ma anche lui finisce per eclissarsi.

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dall’81’ Paquetà 6: entra in campo con un buon piglio ma non basta per raddrizzare la partita.

Rebic 6,5: il croato si può considerare a tutti gli effetti un nuovo acquisto di gennaio. Anche oggi è sempre al posto giusto al momento giusto: a questo giro però non basta.
dall’84’ Bonaventura s.v.

Calhanoglu 5,5: gioca 40 minuti di altissimo livello. Poi evapora come se Thanos lo avesse pensato intensamente mentre schioccava le dita.

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Ibrahimovic 7: l’unico che può uscire a testa altissima. Mette lo zampino (anzi il testone) in entrambi i gol del Milan e ingaggia un duello durissimo con i centrali dell’Inter dal quale esce sconfitto solo nel risultato. Vincitore morale (ma non diteglielo che se no si incazza).

All. Pioli 5: a differenza di Conte prepara benissimo la partita ma non riesce a tenere alta l’asticella della tensione dei suoi giocatori, che forse la sentivano già in tasca. La serata della consacrazione diventa per lui una notte da incubo.

 

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