I diritti televisivi vanno a Sky e Perform. "Mediaset: bando squilibrato"

Nuovo assetto dei diritti televisivi per il periodo 2018/2021, vincono il bando Sky e Perform su un importo superiore a 973 milioni di euro

I diritti televisivi vanno a Sky e Perform. "Mediaset: bando squilibrato"
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

13 Giugno 2018 - 21.04


ATF AMP

Il presidente del Genoa Preziosi ha rilevato che i diritti televisivi per il periodo 2018/2021 se li sono aggiudicati Sky e Perform. Il presidente dei rossoblù ha rilasciato delle dichiarazioni mentre usciva dalla Lega Serie A di via Rosellini: “I tre pacchetti sono stati assegnati a Sky e Perform. Mediaset non ha presentato nessuna offerta. Le offerte sono state migliori rispetto a quanto ci aspettavamo” ha aggiunto.
“È stato raggiunto un importo superiore a 973 milioni di euro, circa 20 per cento in più rispetto alle offerte di gennaio”, ha spiegato il presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, annunciando l’assegnazione dei diritti tv del campionato a Sky, che “si aggiudica la parte principale delle partite”, e a Perform. “Inoltre, ha detto, “siamo stato riusciti a ottenere una partecipazione rilevante di circa 100 milioni, che si vanno ad aggiungere in base a risultati variabili di Sky e Perform, in funzione del numero di abbonati e ricavi”.
Calcolando anche i diritti esteri e altri bonus, dalla Lega Calcio stimano un valore complessivo del calcio italiano attorno agli 1,5 miliardi di euro. “Il calcio italiano è ampiamente considerato a livello nazionale e internazionale”, ha sottolineato Miccichè. Mentre sull’assegnazione odierna dei diritti tv, il presidente ha spiegato: “C’è stato un grande consenso da parte dell’assemblea. La decisione è stata all’unanimità”. E “quello che si è riusciti a fare in queste settimane è di grande rilievo per il calcio italiano e per tutto il mondo dell’indotto”.
“Pensiamo ci siano già trattative in corso tra Sky e Perform, speriamo di evitare un doppio abbonamento”. A dirlo è  il presidente della Lega Calcio Serie A Gaetano Miccichè parlando dei diritti tv della serie A acquistati da Sky e Perform.
“Riparte 90′ minuto”. Lo ha annunciato il presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, dopo l’assegnazione dei diritti tv del campionato a Sky e Perform. “Siamo riusciti a ottenere maggiore elasticità da parte dei soggetti aggiudicatari per le trasmissioni in chiaro – ha spiegato -. Ho chiamato poco fa il direttore generale della Rai per comunicarglielo, ma non mi ha risposto. 90′ Minuto andrà in onda anche quest’anno e certamente per prossimi tre. E pensiamo ci siano già trattative in corso tra Sky e Perform, speriamo di evitare un doppio abbonamento”.
Il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, ha accolto con soddisfazione l’annuncio del presidente della Lega Calcio di serie A, Gaetano Miccichè, di una finestra per le trasmissioni in chiaro nell’offerta sui diritti tv “che consentirà la prosecuzione di una trasmissione storica per la Rai come 90° Minuto”. Il dg ha ringraziato personalmente Miccichè al telefono (dopo un primo tentativo fallito) per la disponibilità e l’impegno con cui si è arrivati a questa decisione. Lo spiega una nota della Rai.
Mediaset bolla come “totalmente squilibrato” il bando sui diritti tv della Serie A. “Nonostante questo, per tutelare i diritti di visione dei clienti Premium, Mediaset ha partecipato per il pacchetto meno penalizzante (il pacchetto 6) offrendo una cifra rilevantissima, un totale di 600 milioni di euro in tre anni”, si legge in una nota del Biscione.
A supporto delle sue critiche al bando Mediaset sottolinea come “fino a oggi i pacchetti per il digitale terrestre avevano sempre contenuto tutte le partite delle migliori otto squadre italiane. Mentre il bando di oggi – evidenzia – offre 3-4 match per turno, oltretutto senza club chiaramente definiti e quindi senza nessun appeal per i tifosi delle singole società. Malgrado l’esito delle assegnazioni, Mediaset si è mossa immediatamente per far riconoscere a favore degli abbonati Premium il diritto di accesso alla Serie A attraverso i ‘diritti di ritrasmissione’, uno strumento che è stato definito perfetto per scongiurare l’obbligo dei telespettatori a sottoscrivere diversi abbonamenti per poter vedere tutte le partite della propria squadra”, si legge ancora nella nota.
Mediaset precisa al riguardo di stare “già procedendo a richiedere per iscritto agli aggiudicatari dei diritti le condizioni della ritrasmissione dei match per i clienti Premium sul digitale terrestre”. La base d’asta per il lotto 6 era di 408 milioni di euro all’anno.
La giornata si era scaldata fin dal mattino nella sede della Lega di Serie A. Le buste presentate in via Rosellini da Sky, Mediaset e Perform, non avevano prodotto il minimo garantito richiesto di 1,1 miliardi di euro, per cui si era deciso di avviare la seconda fase, iniziata alle 15, che prevedeva la possibilità, per i broadcaster che avevano presentato offerte, di rilanciare. Mediaset, nel pomeriggio, ha deciso di abbandonare il tavolo. A condurre le trattative è stato il presidente della “Confindustria del calcio italiano” Gaetano Miccichè, accompagnato da un gruppo di presidenti.
I tre pacchetti avevano uno una quotazione minima di 452 milioni con 3 partite a giornata (sabato alle 18, domenica alle 15 e 20.30); l’altro da 408 milioni con 4 match (sabato alle 15, domenica alle 15 e 18, e il ‘monday night’); e, infine, un terzo da 240 milioni con 3 gare (sabato alle 20.30, domenica alle 12.30 e 15). Nessuna offerta era stata presentata da Mediapro, Tim e Italia Way, gli altri operatori che avevano partecipato alle trattative private prima della stesura del bando.

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version