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Calcio: in Portogallo si ritorna in campo dopo l'emergenza Covid-19

Concretezza e un piccolo primo passo verso il ritorno alla normalità per i club portoghesi. Lunedì il Braga è stata la prima squadra a testare gli allenamenti con le nuove norme di sicurezza.

Calcio: in Portogallo si ritorna in campo dopo l'emergenza Covid-19
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29 Aprile 2020 - 14.08


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di Irene Bacci

Viene dal Portogallo l’esempio che noi italiani potremmo seguire.
Se questa “prova” di rientro sul rettangolo di gioco è sicura ed efficiente, dovremmo seguire questa scia.
Però, per ora, non è stata emanata alcuna disposizione ufficiale su quali saranno le date di ripresa degli allenamenti e le norme da seguire in tal senso nel nostro paese.
I club e i giocatori sono in attesa di sapere il protocollo di sicurezza della Figc a cui attenersi per un graduale rientro sui campi di gioco.
Nonostante aleggi molta ambiguità attorno alla Serie A, invece la Liga Nos portoghese si è avvantaggiata, e ha già diramato le regole da seguire per preservare la sicurezza di tutti e tornare al calcio giocato.
Infatti, lunedì 27 aprile, il Braga ha ripreso gli allenamenti e nei prossimi giorni saranno altre le squadre a tornare all’attività sportiva.
Sono molte le accortezze che andranno seguite, che vanno dalla disinfezione di tutto il materiale e le strutture utilizzate nelle sessioni quotidiane alla creazione di un punto di valutazione medica all’aperto, che consenta la ventilazione del luogo.
Questi mesi saranno dunque caratterizzati da tre fasi, ciascuna delle quali anticipata da test Covid-19 effettuati a giocatori, squadra tecnica e staff.
Nella Fase I gli allenamenti saranno individuali e terranno conto di: valutazione dei sintomi giorno per giorno e distanza di sicurezza minima di 2 metri (in una determinata area del campo ci sarà solo un membro del team tecnico incaricato dell’allenamento del giocatore, e se necessario, un elemento dal reparto medico).
Inoltre tutta l’attrezzatura per l’allenamento è sotto la responsabilità del giocatore.
La Fase II, che comincerà a metà maggio, prevederà il ritorno ad allenamenti collettivi.
A seguire la Fase III, che comincerà a Giugno, e darà finalmente inizio alla conclusione del campionato.
Ecco nel dettaglio le disposizioni per la prima fase fornite ai calciatori:

– Il giocatore deve uscire di casa completamente attrezzato e in possesso degli scarpini da gioco e della bottiglia d’acqua.
– Il giocatore deve recarsi allo stadio, preferibilmente in auto, senza entrare in contatto con altre persone, il parcheggio sarà garantito vicino all’ingresso dello stadio.
– Il giocatore deve recarsi alla stazione di valutazione medica, dove indosserà gli scarpini e si disinfettarà le mani.
– Verrà effettuato un questionario e verrà valutata la temperatura corporea dell’atleta.
– Il GPS deve essere posizionato dal giocatore.
– Il giocatore deve spostarsi sul campo senza entrare in contatto con alcun individuo o superficie.
– Durante l’allenamento deve essere mantenuta la distanza di sicurezza tra il membro della squadra tecnica e il giocatore.
– A fine allenamento, il giocatore dovrà tornare nuovamente alla stazione di valutazione medica, consegnando il GPS, per poi togliersi gli scarpini e disinfettarsi di nuovo le mani.
– La doccia dopo l’allenamento si svolge nella residenza del giocatore, non più nello spogliatoio.
– A fine allenamento, tutto il materiale che è stato in contatto con l’atleta, verrà disinfettato.

Per ora in Italia, dall’uscita del nuovo decreto, sono molti gli interrogativi riguardo le norme da seguire.
E questa incertezza coinvolge anche il mondo del calcio.
Noi, pertanto, non possiamo che augurarci che queste precauzioni siano sufficienti ed efficaci, così che il calcio italiano possa ispirarsi alla Liga Nos per poter finalmente ripartire, perchè molti di noi, oltre che soffrire la reclusione tra le mura domestiche, soffrono la mancanza del calcio giocato.
Manca il tifo, manca la tensione e mancano la delusione e la gioia dopo una partita.

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