Guida al Girone F degli Europei: Francia, Germania, Portogallo e Ungheria

Panoramica sull'ultimo girone del Campione europeo con la possibilità di vedere fin da subito scontrarsi tre delle squadre più quotate, con la Francia Campione del Mondo e il Portogallo Campione europeo favoriti

Guida al Girone F degli Europei: Francia, Germania, Portogallo e Ungheria
Preroll AMP

Globalsport Modifica articolo

12 Giugno 2021 - 19.50


ATF AMP

Di Marco Bertolini
Il Girone F degli Europei offre la possibilità di vedere in anteprima degli scontri tra le squadre più quotate dell’intera competizione con la Francia campione del mondo e vice-campione d’Europa in carica, il Portogallo vincitore dell’ultima edizione del Campionato Europeo nel 2016 in Francia e vincitore della prima Uefa Nations League nel 2019, infine la Germania, campione del mondo nel 2014 ed ultima a vincere la Confederations Cup nel 2017 in Russia.

Oltre a questo trio di nazionali che si apprestano fin da subito a misurarsi con alcune delle possibili concorrenti alla vittoria finale, c’è anche l’Ungheria dell’italiano Marco Rossi, allenatore dell’Honved con cui ha vinto il massimo campionato ungherese nel nel 2017, arrivata nella fase a gironi dopo aver vinto gli spareggi contro la Bulgaria prima e soprattutto l’Islanda poi grazie alla vittoria in rimonta per 2-1 grazie al goal all’88’ di Nego e del più talentuoso tra gli ungheresi Dominik Szoboszlai al 90+2′; proprio l’ex Salisburgo ora al Lispia classe 2000 ed artefice della qualificazione è il grande assente dopo un infortunio a Gennaio che lo ha tenuto inaspettatametne fermo a lungo ai box dal suo arrivo in Germania.

Top Right AMP

Francia -“La Francia ha tre squadre praticamente, non ha punti deboli; devono vincere, altrmenti sarà un fallimento perché quando hai Mbappé non puoi non pensare di vincere” le parole di José Mourinho al Sun a proposito della nazionale allenata da Didier Deschamps, 52 anni e 8 trofei vinti da allenatore comprendendo gli ultimi Mondiali.
Rispetto alla rassegna mondiale negli 11 che probabilmente scenderanno in campo nelle partite più importanti ci sono 3 cambi: il titolare accanto a Varane non è più l’ex Lione Umtiti ma il centrale del Psg Kimbembe, 3 anni fa in panchina nella finale contro la Croazia, non c’è più Matuidi con lo juventino Rabiot che ne ha preso le veci e infine al centro dell’attacco la Nazionale transalpina può tornare a contare sul 10° giocatore per presenze nella storia del Real Madrid e, con 279 goal in 12 anni, il 5° miglior marcatore della storia merengue: Karim Benzema.
La Francia è la più quotata dai bookmakers per la vittoria finale con la vittoria data a 5,00: di questa sensazione è anche merito del ritorno in nazionale del centravanti ex Olympique Lione che dopo aver ricattato nel 2015 il suo compagno di nazionale Valbuena è stato escluso a tempo indeterminato dalla Nazionale con cui fino a quel momento dopo 8 anni dal suo esordio aveva collezionato 81 presenze segnando 27 reti, rimanendo ancora oggi il 10° miglior marcatore della storia Blues; se già la Nazionale di Deschamps sembrava inarrestabile prima con la mole di talento a disposizione, con l’aggiunta del franco-algerino il reparto offensivo può far male a chiunque.
Areola; Theo Hernandez, Umtiti, Upamecano, Mendy; Veretout, Ndombele; Martial, Aouar, Payet; Lacazette: questa è la formazione degli esclusi dal Commissario tecnico al momento di diramare la lista dei convocati per la kermesse europea, a dimostrazione di quanta qualità possa disporre la nazionale 2 volte campione del mondo e 2 volte campione europea che sulla carta potrebbe vincere contro chiunque a meno di cali di tensione o la troppa pressione che, le squadre favorite, hanno sempre da combattere.
La squadra capitanata dal portiere Hugo Lloris si è qualificata alla fase finale della competizione con un percorso netto nel proprio girone con 8 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta in 10 gare segnando 25 goal e subendone 6, concludendo al primo posto il proprio girone a +2 sulla Turchia, capace però di pareggiare e battere i transalpini; la Francia è però spesso apparsa con il freno a mano tirato anche nella doppia sfida in Nations League contro il Portogallo con i risultati di 0-0 e 1-0 (Kanté) in cui è sembrato facesse solamente il minimo indispensabile.

Rispetto all’ultima grande competizione giocata, la Francia ha cambiato modulo anche per permetttere a Benzema di integrarsi: non più 4-2-3-1 o 4-3-3 ma 4-1-2-1-2 con i tre davanti che sono Griezmann dietro alla punta mobile Mbappé e il terminale offensivo Benzema; Grizou ha poi molta libertà di manovra e considerando il 4-2-3-1 del Psg in cui Mbappé si ritrova spesso a gravitare sulla sinistra, non è da escludere che il modulo si trasformi in un 4-3-3.
La Francia non ha un gioco scintillante o un sistema difensivo composto da pressing alto: Deschamps ha costruito una vera e propria squadra capace di capire quando è il momento di alzarsi o quando quello di difendersi, preferendo sempre difendere con una linea difensiva schierata e sfruttando le disattenzione altrui; la Francia, come tutte le squadre forti, sa di esserlo e sa quando esserlo, con un gruppo che oramai si conosce da tanti anni e che sembra, dentro e fuori dal campo, assai coeso.
Rispetto al 2018, come detto, non ci sarà Umtiti ma nemmeno Matuidi e Giroud, almeno inizialmente: sono queste le due incognite maggiori per quanto riguarda i transalpini perché l’ex Juventus ora all’Inter Miami era prezioso per il suo lavoro di quantità permettendo a Lucas Hernandez di sganciarsi spesso in posizione offensiva o rendendo il 4-2-3-1 in cui agiva da ala mancina un 4-3-3 dinamico ed equilibrato, mentre il sostituto Rabiot ha certamente più qualità palla al piede ma predilige maggiormente attaccare che difendere.
Infine l’avvicendamento tra Benzema e il 2° miglior marcatore della storia Blues: se è vero che il Madridista dispone di doti tecniche e atletiche con pochi eguali, è pur vero che non ha mai giocato con Mbappé e Griezmann e anche nelle due amichevoli prima dell’Europeo è sembrato ancora non in perfetta sintonia con i compagni di reparto, con i quali invece l’attuale attaccante del Chelsea, sopratutto durante il Mondiale, era riuscito ad instaurare un efficace sistema di movimenti con l’ex Montepellier bravo a portare via la marcatura a Mbappé e Griezmann e sempre bravo a farsi trovare libero per servirli.
I convocati:
Portieri
: Lloris (Tottenham), Mandanda (Marsiglia), Maignan (Lille)
Difensori: Pavard (Bayern Monaco), Dubois (Lione), Zouma (Chelsea), Varane (Real Madrid), Kimpembe (Psg), Lenglet (Barcellona), Hernandez (Bayern Monaco), Digne (Everton), Koundé (Siviglia)
Centrocampisti: Kanté (Chelsea), Pogba (Manchester United), Rabiot (Juventus), Tolisso (Bayern Monaco), Sissoko (Tottenham), Lemar (Atletico Madrid)
Attaccanti: Coman (Bayern Monaco), Benzema (Real Madrid), Mbappé (Psg), Dembélé (Barcellona), Griezmann (Barcellona), Giroud (Chelsea), Ben Yedder (Monaco), Thuram (Borussia Monchengladbach).

Formazione tipo (4-3-1-2): Lloris; Pavard, Kimbempe, Varane, Lucas Hernandez; Pogba, Kanté, Rabiot; Griezmann; Benzema, Mbappé.

Dynamic 1 AMP

Certezze: Kanté per coronare una stagione da sogno dopo la splendida prestazione fornita in finale di Champions e Mbappé per vendicare una stagione che lo ha visto uscire prematuramente dall’ex Coppa Campioni.
Sorprese: Benzema perché non è scontato si inserisca fin da subito nell’economia del gioco francese e Thuram jr. perché  la vera sorpresa del Ct, è stato protagonista di una buona stagione in Germania ma è all’esordio ad un livello così alto e se l’ex allenatore e giocatore della Juventus lo ha preferito ai ben più quotati Martial, Lacazette e Fekir, allora il suo possibile utilizzo potrebbe essere la carta a sorpresa.

Calendario:
vs Germania il 15/06 alle 21
vs Ungheria il 19/06 alle 15
vs Portogallo il 23/06 alle 21

Germania -Dopo le semifinali del 2012 e 2016 con la finalina 3°/4° posto vinta in entrambi i casi, la Nazionale di Joachim Low vorrebbe finalmente tornare a vincere gli Europei dopo averli vinti nel 1972, 1980 e 1996; non sarà facile sia per il livello molto alto delle contentendi e dello stesso girone, sia perché il tempo passa per tutti e anche la Germania non sembra più quella macchina che insieme alla Spagna ha contraddistinto il calcio internazionale agli inizi del decennio scorso.
Di questo ne è consapevole anche il commissario tecnico che dopo l’eliminazione al primo turno ai Mondiali di 3 anni fa e il pareggio per 2-2 contro l’Olanda in Nations League lo stesso anno decise di fare piazza pulita decidendo di non convocare più alcuni degli uomini di maggior spicco ma in evidente calo fisico del ciclo tanto proficuo quanto duraturo: Thomas Muller, Jerome Boateng e Mats Hummels.
Il primo e il terzo sono però tornati tra i convocati dopo due anni e mezzo a seguito di due stagioni eccellenti e costanti per il centrocampista e attaccante del Bayern Monaco e del ritorno ad alti livelli del centrale dopo il ritorno a Dortmund: “hanno fatto una grande stagione e in campo possono darci una grossa mano” le parole del Ct che ha quindi a disposizione alcuni dei giocatori in campo nella finale mondiale del 2014 come il capitano Neuer, Hummels, Kroos, Muller e molti giovani e meno giovani che si sono messi in luce negli ultimi anni come Gosens, Musiala (’03), Neuhaus (’97), Havertz (’99) e Werner ‘(97), con l’ultimo presente anche in Russia ma oggi con una Champions League giocata e vinta da titolare in più.

La Nazionale tedesca è arrivata a giocarsi gli Europei dopo aver vinto il proprio girone con 7 vittorie e 1 sconfitta in 8 partite, a +2 sull’Olanda, 30 goal fatti e 7 subiti, numeri che però non dicono tutto sullo stato attuale della Germania: le vittorie in scioltezza sono arrivate contro le squadre sulla carta sfavoritissime ma le due sfide contro l’Olanda, avversario ben più quotato, hanno mostrato i limiti di una squadra che sembra soffrire cali di concentrazione dato i 4 goal subiti in mezz’ora contro l’Olanda nella sconfitta per 4-2 che ha anticipato quella contro la Spagna per 6-0.

Da allora le cose sono cambiate perché Low ha annunciato l’addio alla fine dell’Europeo e ha tentato numerosi esperimenti, sopratutto in difesa, per ovviare ad alcuni problemi: in difesa non ci sono terzini di spicco se non Gosens, che però con Gasperini gioca nei 4 o 5 con una difesa a 3, come Klostermann a Lipsia oppure Kimmich, che però è oramai diventato un mediano affidabile, infine sembra non aver deciso che stile di gioco far adottare ad una nazionale piena di talento ma che può giocar in tanti ruoli.
Se prima il gioco della Germania, basato su un 4-3-3 con il talento di Ozil e la dinamiso di Muller al fianco del centravanti Klose, era contraddistinto da un pressing elevato e un lungo possesso palla, ora il Ct semra voler far giocare la Germania con uno stile improntato sulla velocità e lo sfruttamento degli spazi larghi, un calcio sicuramente più diretto che potrebbe limitare la fantasia e le doti di palleggio di molti dei talenti di cui dispone Low dal centrocampo in su.
Rispetto alla Francia e al Portogallo la Germania appare come quella con e basi meno solide, con molte incertezze che il dietrofront su Hummels e Muller potrebbe risolvere almeno in parte senza che essi siano titolari ma semplicemente aggiungendo esperienza ad un gruppo in via di ringiovanimento, e molti giocatori che nonostante il talento potrebbero sedersi in panchina dato che la difesa è il reparto che è apparso più in difficoltà nella parte finale del ciclo di Low: il problema potrebbe essere risolto cn una difesa a 4 limitando le doti di Gosens e adattando Rudiger o Ginter a destra, oppure con una difesa a 3, l’unica cosa che è certa e l’utilizzo di un tridente offensivo in cui velocità e qualità saranno protagonisti.
Convocati:

Dynamic 1 AMP

Portieri: Manuel Neuer (Bayern Monaco), Kevin Trapp (Eintracht Francoforte), Bernd Leno (Arsenal)
Difensori: Antonio Rüdiger (FC Chelsea), Mats Hummels (Borussia Dortmund), Matthias Ginter (Borussia Mönchengladbach), Niklas Süle (Bayern Monaco), Emre Can (Borussia Dortmund), Lukas Klostermann (RB Lipsia), Robin Gosens (Atalanta), Robin Koch (Leeds United), Christian Günter (SC Friburgo), Marcel Halstenberg (RB Lipsia).
Centrocampisti/attaccanti: Joshua Kimmich (Bayern Monaco), Ilkay Gündogan (Manchester City), Kai Havertz (FC Chelsea), Toni Kroos (Real Madrid), Leon Goretzka (Bayern Monaco), Thomas Müller (Bayern Monaco), Jonas Hofmann (Borussia Mönchengladbach), Jamal Musiala (Bayern Monaco), Florian Neuhaus (Borussia Mönchengladbach), Serge Gnabry (Bayern Monaco), Leroy Sane (Bayern Monaco), Timo Werner (FC Chelsea), Kevin Volland (AS Monaco).

Formazione tipo (4-3-3): Neuer; Gosens, Hummels, Ginter, Rudiger; Gundogan, Kimmich, Kroos; Gnabry, Werner, Sané.

Certezze: Kimmich perché anche nel 2018 è sembrato l’unico giocatore a provarci e da anni è uno delle stelle del Bayern Monaco protagonista in Germania e all’estero, infine Neuer perché dopo anni di appannamento fisico è tornato completamente in forma ritornando a livelli eccellenti.

Sorprese: Gosens è all’esordio in una grande competizione con la propria Nazionale ma dopo anni contraddistinti da goal e assist in Serie A ha guadagnato la maglia da titolare e Havertz perché non è detto che parta come titolare ma il goal in finale di Champions può averlo caricato in vista di una competizione in cui può incidere anche e sopratutto a gara in corso per il talento che ha a disposizione.

Dynamic 1 AMP

Calendario
vs Francia il 15/06 alle 21
vs Portogallo il 19/05 alle 18
vs Ungheria il 23/06 alle 21

Portogallo -I campioni in carica rispetto a 5 anni sono cambiati molto aggiungendo molto talento ad una rosa che ha in Cristiano Ronaldo non più l’unica arma a disposizione come nelle precedenti edizioni: Bruno Fernandes, Bernardo Silva, Ruben Dias, Joao Cancelo, Joao Felix, Diogo Jota, André Silva, sono solo alcuni dei talenti più fulgidi che negli ultimi anni sono cresciuti a suon di prestazioni e goal acquisendo in Nazionale non più uno status da semplici comprimari ma da vere e proprie stelle.

Come detto, oltre al talento, anche l’esperienza è l’arma in più perché in porta c’è Rui Patricio, in nazionale dal 2010 e presente 93 volte, in difesa c’è Pepe che è a quota 115, in mezzo al campo Joao Moutinho e le sue 131 partite, in attacco CR7 con 175 partite e 104 goal dal 2003 ad oggi: un mix di “vecchi” e giovani perché in difesa c’è anche il miglior difensore dell’anno in Premier Ruben Dias, 24 anni, a centrocampo i classe ’97 Renato Sanches e Ruben Neves con all’attivo insieme già quasi 50 presenze, infine in attacco oltre al 1985 Ronaldo c’è il classe ’95 Andre Silva autore di 28 goal in Bundesliga, il ’99 Joao Felix che ha vinto la Liga con l’Atletico e Diogo Jota, presente solamente in 19 occasioni con il Liverpool questa stagione causa infortuni ma autore comunque di 9 goal, tanto da spodestare il titolare Firmino.

Gli uomini di Fernando Santos non hanno sorprendentemente vinto il proprio girone di qualificazione, terminando al 2° posto dietro all’Ucraina con 17 punti in 8 partite con 22 goal fatti, sopratutto da parte di Cristiano Ronaldo, vice cannoniere delle qualificazioni con 11 reti, non riuscendo a battere nelle due sfide la stessa Ucraina; il Portogallo rispetto all’ultima edizione gioca sì con lo stesso modulo ma con interpreti diversi, sopratutto in attacco dove ai lati di Cristiano Ronaldo non ci saranno un’ala pura come Nani e un trequartista dotato di piedi buoni e tempi d’inserimento come Joao Mario ma, probabilmente, Joao Felix a sinistra e Bernardo Silva a destra, ovvero giocatori con elevata qualità ma poca propensione a buttarsi nello spazio che Cristiano Ronaldo potrebbe liberare.
L’attaccante della Juventus sarà quindi utilizzato probabilmente come centravanti ed è questa l’incognita maggiore per la squadra di cui è capitano: non amando stare in posizione centrale ma preferendo avere un compagno che occupi lo spazio centrale, potrebbe risultare necessario l’utilizzo di Andre Silva, unica punta nel reparto offensivo, o anche Diogo Jota, caratteristiche fisiche diverse ma bravo nell’attaccare in profondità per lasciare spazio dietro di lui.
Per questioni tecniche (Ruben Dias) e fisiche (Pepe o Jose Fonte) i centrali del Portogallo non sono abituati e bravi nel difendere con molto campo dietro quindi solitamente la squadra in fase difensiva tendere ad attendere la manovra avversaria difendendo con ordine, riuscendo comunque a risultare pericolosa sia in fase di possesso che in contropiede grazie alla qualità e alla velocità dei due terzini, Guerreiro e Cancelo.
Il modulo adottato dal C.t. potrebbe essere il 4-3-3 con Bruno Fernandes a centrocampo a fare la mezzala come è accaduto anche allo United oppure il 4-2-3-1, con la diga in mezzo formata da William Carvalho e Danilo Pereira che come nell’ultimo Europeo sono i titolari in qualsiasi caso per le loro qualità difensive e in interdizione, con l’ex Udinese ad essere il cervello delle azioni offensive; in entrambi i casi potrebbero essere utili gli ingressi di Renato Sanches, tornato ad alti livelli dopo anni in cui sembrava non riuscire a rispettare le aspettative che lui stesso aveva creato attorno a se dopo il buon Europeo 2016, e Ruben Neves, regista del Wolverhampton in Premier e dotato di un ottimo tiro dalla distanza.
I convocati
Portieri: Rui Patricio (Wolverhampton), Anthony Lopes (Lione), Rui Silva (Granada)
Difensori: Joao Cancelo (Manchester City), Nélson Semedo (Wolverhampton), José Fonte (Lille), Pepe (Porto), Rúben Dias (Manchester City), Nuno Mendes (Sporting CP), Raphaël Guerreiro (Borussia Dortmund);
Centrocampisti: Danilo Pereira (PSG), João Palhinha (Sporting CP), Rúben Neves (Wolverhampton), Bruno Fernandes (Manchester United), João Moutinho (Wolverhampton), Renato Sanches (Lille), Sérgio Oliveira (Porto), William Carvalho (Bétis)
Attaccanti: Pedro Gonçalves (Sporting CP), André Silva (Eintracht Francoforte), Bernardo Silva (Manchester City), Cristiano Ronaldo (Juventus), Diogo Jota (Liverpool), Gonçalo Guedes (Valencia), João Félix (Atlético Madrid), Rafa Silva (Benfica)

Formazione tipo (4-3-3): Rui Patricio; Cancelo, Pepe, Ruben Dias, Guerreiro; William Carvalho, Danilo, Bruno Fernandes; Bernardo Silva, Cristiano Ronaldo, Joao Felix.

Dynamic 1 AMP

Certezze: scontato dire Ronaldo che da decenni trascina la propria Nazionale nelle competizioni internazionali e che finalmente negli ultimi anni sta sempre più avendo compagni di livello, Ruben Dias può essere decisivo in difesa dopo una grande stagione sotto la guida di Guardiola mentre Bruno Fernandes è chiamato ad essere quello che ha dimostrato con la casacca dei Red Devils: una stella.
Sorprese: oltre ad Andre Silva che da anni è nel giro della Nazionale ma che quest’anno ha avuto la sua miglior stagione in termini realizzativi con una maturità che sembra esserci, incurioisce il talento di Pedro Gonçalves: classe ’98 ed erede di Bruno Fernandes allo Sporting Lisbona, in Primeira Liga nonostante il ruolo da ala ha messo a segno ben 23 reti in 32 presenze, laureandosi capocannoniere del massimo campionato portoghese.

Calendario:
vs Ungheria il 15/06 alle 18
vs Germania il 19/06 alle 18
vs Francia il 23/06 alle 21.

Ungheria -la Cenerentola del gruppo, arrivata per ultima dopo aver terminato al penultimo posto il proprio girone di qualificazione ma grazie al sistema degli spareggi collegati alle prestazioni in Nations League, è riuscita ad essere ai nastri di partenza della fase finale del Campionato europeo e non ha alcuna intenzione di essere la vittima sacrificale delle 3 big del girone.

Il modulo prediletto dal tecnico Marco Rossi è il 3-5-2 con i due esterni che si abbassano molto in ripiegamento rendendo di fatto il modulo un 5-3-2 ben organizzato: da quando è in carica, il tecnico italianno ha fatto in modo di creare un sistema che potesse sopperire all’assenza dielevata qualità con una grande organizzazione con delle idee di gioco ben precise: i due esterni di centrocampo sono infatti diversi perché se da una parte è possibile vedere un terzino destro o un centrale bravo anche lateralmente, nella fascia opposta il tecnico inserisce Holender, di ruolo attaccante ma che si sacrifica rendendo quindi le due zone del campo diverse e dinamiche.
Se in attacco la qualità è poca con gli attaccanti Sallai e Szalai che quest’anno in campionato hanno segnato insieme un totale di 10 goal, a centrocampo pesa l’assenza di Szoboszlai, trequartista che ha portato i suoi compagni all’Europeo grazie al goal allo scadere conro l’Islanda dopo un’azione personale palla al piede partendo da centrocampo, con il regista Nagy vecchia conoscenza del calcio italiano (a Bologna dal 2016 al 2019) a fare il regista, è in difesa dove l’Ungheria può ritenersi abbastanza coperta: il centrale Orban è il capitano del Lipsia e nonostane l’esperienza ha esordito in Nazionale solo nel 2018 perché speranzoso di una chiamata dalla Nazionale tedesca, con cui ha collezionato anche due presenza con la rappresentativa Under 21, inoltre il portiere Gulacsi, titolare nel Lipsia che ha raccolto l’eredità del “portiere in pigiama” Kiraly, ritiratosi dalla Nazionale dopo il buon Europeo del 2016 e primatista di presenze.
Rispetto al 2016 la nazionale magiara non potrà contare sul talento di Balazs Dzsudzsak, vero e proprio trascinatore in quell’edizione perché grazie alla sua doppietta nel 3-3 finale proprio contro il Portogallo nella fase a gironi regalò la qualificazione agli ottavi di finale come prima classificata, salvo poi cedere al ben pù quotato Belgio per 0-4; dopo 5 anni l’Ungheria si ripresenta ad una competizione continentale senza alcune delle sue leggende come l’ex Dinamo Mosca ma anche il portiere Kiraly e il numero 10 Gera, ha cambiato modulo passando dal 4-2-3-1 ad una difesa a 3, ma l’obbiettivo nonostante gli infortuni che hanno tolto dai giochi alcuni giocatori importanti è lo stesso: stupire.
I Convocati
Portieri: Bogdan (Ferencvaros), Dibusz (Ferencvaros), Gulacsi (Lipsia)
Difensori: Botka (Ferencvaros), Fiola (Fehervar), Kecskes (Lugano), Lang (Omonia), Nego (Fehervar), Lovrencsics (Ferencvaros), At. Szalai (Fenerbahçe), Bolla (Fehervar), Orban (Lipsia)
Centrocampisti: Cseri (Mezokovesd), Gazdag (Philadelphia Union), Kleinheisler (Osijek), Nagy (Bristol), Schäfer (Dunajská Streda), Siger (Ferencvaros), K. Varga (Kasımpasa), R. Varga (MTK Budapest)
Attaccanti: Hahn (Paks), Nikolic (Fehervar), Sallai (Friburgo), Schön (Dallas), Ad. Szalai (Mainz), Holender (Partizan)

Dynamic 1 AMP

Formazione tipo (3-5-2): Gulacsi; At.Szalai, Orban, Lang; Varga, Siger, Nagy, Schafer, Holender; Sallai, Ad.Szalai.

Certezze: i due giocatori del Lipsia Gulacsi e Orban avranno l’ingrato compito di affrontare gli attacchi pieni di qualità ed esperienza della Francia, della Germania e del Portogallo, ma hanno accumulato molta esperienza grazie alle sfide di Champions e possono confermarsi definitivamente a certi livelli.

Sorprese: Adam Nagy a 26 anni ha la grande occasione per farsi apprezzare in un grande palcoscenico dopo aver vinto tutto in patria e, dopo la parentesi non entusiasmante in Serie A, si è rilanciato in Championship con il Bristol e con le sue caratteristiche da mediano capace tanto di muovere bene il pallone quanto di recuperarlo, può far comodo a numerose squadre qualora mostrasse il suo talento in un palcoscenico come quello degli Europei dopo che nel 2016 non sfigurò nonostante la giovane età.

Calendario:
vs Portogallo il 15/06 alle 18
vs Francia il 19/06 alle 15
vs Germania il 23/06 alle 21

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version